Intrattenimento
SATURNO BUTTÒ TRA SACRO E PROFANO
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- Scritto da BARBARA GHISI
L'imaginem contemporary delle opere di Saturno Buttò dal 12 settembre al Polirone di San Benedetto Po
Si definisce un pittore che fa ritratti! Saturno Buttò classe 1957 è originario di Portogruaro in provincia di Venezia. L'impostazione classica acquisita da ottimi insegnanti al Liceo Artistico, gli ha fatto prediligere la figura umana rispetto a qualsiasi altro soggetto. Dopo il decennio di studi artistici, liceali e accademici ha trascorso letteralmente altri dieci anni nel suo studio-atelier a perfezionare la tecnica sulla pittura ad olio. Solo dopo ha realizzato che poteva mostrare il suo lavoro ad un pubblico più ampio.
Ci parla della sua ricerca pittorica?
"La tecnica è stata ed è tuttora una parte importante della mia ricerca artistica. Naturalmente mi è sempre piaciuto lavorare (disegno e pittura) manualmente. E' un esercizio che mi da piacere. E lo ammetto, esiste anche una sorta di compiacimento nello scoprire che, via via che gli anni passano, la qualità del lavoro cresce. Tuttavia non ritengo sia questo aspetto la componente principale che governa il mio lavoro. Tutt'altro! Già a cominciare dal primo anno di Accademia Di Belle Arti nel 1976, ho letteralmente, rinunciato alla pittura per dedicarmi ad una ricerca che coinvolgesse nuovi media. La fotografia soprattutto! La scoperta di quelle che allora erano le nuove avanguardie artistiche (Body Art, Land Art, Conceptual Art) mi ha affascinato molto, determinando un'inversione di valori. Se prima veniva la tecnica e poi il soggetto, dopo la priorità veniva data all'idea, e bastava quella. Espressa attraverso una testimonianza che veniva fissata da scatti fotografici, video oppure semplici installazioni. Durante il periodo dell'Accademia era facile, avevamo il nostro spazio personale all'interno dei laboratori dove potevamo esporre ogni sorta di opera. Il denominatore comune, sia che disegnassi la modella o che fotografassi una performance di body art, rimaneva sempre la figura umana, con tutte le sue implicazioni, fisiche e spirituali. Ho realizzato quindi che potevo lavorare mettendo insieme le due esperienze, creandomi uno stile personale. Utilizzare l'unicità della pittura ad olio per rappresentare una determinata idea che privilegiasse una ricerca sull'individuo, contemplando eccessi, contraddizioni e tutto ciò che caratterizza l'umana natura".
Quali artisti del passato e del presente apprezza maggiormente e perché?
"Io ho guardato con estremo interesse tutta la storia dell'arte, ma non mi sono mai fissato su determinati autori. Questo per non rischiare condizionamenti tecnici. Malgrado ciò non posso pretendere di essere particolarmente originale e gli accostamenti con artisti del passato, da parte di critici e pubblico, è continuo. Per quanto riguarda il panorama artistico-pittorico attuale, è raro che mi piaccia qualcuno. Ci sono naturalmente pittori che ammiro come Nicola Verlato, Nicola Samorì o Agostino Arrivabene. Ma la maggior parte degli artisti legati alla figurazione ha un approccio che non mi coinvolge, fermo restando che ho il massimo rispetto per tutti".
Cosa pensa del mercato italiano e internazionale dell'arte contemporanea?
"Penso che sostanzialmente non sia mai cambiato nulla. La "Grande Arte" è determinata dalla "Grande Finanza". Tutto il resto è arte!
Se non avesse intrapreso la carriera dell'artista di cos'altro si sarebbe occupato?
"Di alta finanza!".
Info www.saturnobutto.com