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MASCHERINE FFP2 E CERTIFICAZIONE CE

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Recentemente sono apparse notizie allarmanti sulla conformità delle mascherine FFP2.
Ne parliamo con Franco Leoni, amministratore di Polonord Adeste Srl, azienda che produce elettronica in Cina da vent'anni e che un anno fa ha effettuato la conversione della produzione per la realizzazione di mascherine FFP2.

Come si ottiene la certificazione delle mascherine FFP2?
Le mascherine FFP2 rispondono al regolamento UNI EN 149:2001+A1:2009, sono DPI di categoria III e quindi la certificazione CE può essere emessa solo da un ristretto numero di enti autorizzati da una specifica commissione Europea denominata Nando. L'elenco di questi enti è pubblico e può essere consultato su internet. L'ente deve essere autorizzato per il regolamento Regulation (EU) 2016/425 Personal protective equipment e per la sua sottoclasse Equipment providing respiratory system protection relativamente agli Annex V, VII e VIII.
Ogni ente è identificato da un numero di 4 cifre, attribuito dalla commissione Europea.
Le mascherine FFP2 regolarmente certificate CE devono quindi riportare stampato sul prodotto oltre al marchio CE il numero dell'ente che ha emesso il certificato. La validità della certificazione può anche essere richiesta all'ente notificato stesso che in genere ha un database pubblico online.

È di questa giorni la notizia che il CE 2163 emesso da un ente notificato Turco denominato Universal sia collegato a diverse mascherine non a norma.
Si tratta della ripresa di una notizia apparsa a metà febbraio 2021 su un quotidiano tedesco dove un'azienda importatrice di mascherine ha sostenuto di aver testato alcune mascherine recanti il certificato della Universal e che queste non abbiano passato le prove di filtraggio.
Se una mascherina è marcata CE 2163 significa che la fabbrica produttrice ha dato incarico all'ente notificato Universal di effettuare le verifiche obbligatorie per l'ottenimento del certificato CE. L'ente notificato Universal si trova in Turchia ed è stato utilizzato da tantissime fabbriche di mascherine nel periodo marzo-maggio 2020, tra cui anche quella dove produciamo noi, per effettuare gli adempimenti di legge, perché la maggioranza degli altri enti notificati avevano sede in paesi bloccati dal primo lock down e non erano in grado di effettuare la certificazione in tempi brevi.

Può una mascherina che riporta una marcatura CE seguita dai 4 numeri dell'ente notificato non essere a norma?
Ciò è possibile a prescindere da quale ente abbia fatto la certificazione per due motivi:
1) Il certificato è falso. Abbiamo avuto segnalazione di diverse mascherine certificate con certificati finti. Nel caso della Universal l'autenticità del certificato è verificabile sul loro sito universalcert.com o tramite il QR code da noi fornito. Questo problema dei certificati falsi è un problema serio ma non relativo specificatamente alle mascherine certificate dall'ente 2163 Universal.
2) Se una fabbrica tra un monitoraggio e l'altro cambia la materia prima la responsabilità rimane della fabbrica che commette una truffa e l'ente, messo a conoscenza di ciò, revoca il certificato.
Quindi l'autore dell'articolo, un'azienda che importa a sua volta mascherine e perciò in conflitto di interessi, non dovrebbe attaccare Universal ma segnalare ad Universal o agli altri eventuali enti notificati queste anomalie, se documentabili, e chiedere la revoca dei certificati.
Universal ha lo stesso titolo di qualunque altro ente notificato dalla specifica commissione europea per emettere i certificati CE delle mascherine. I certificati che emette sono autentici.
La società ha difatti pubblicamente comunicato di avere avviato procedure legali contro questo tentativo di discredito.

Come fate quindi voi a garantire che il prodotto sia conforme?
Quello che noi facciamo, proprio per essere certi che il prodotto sia conforme al prototipo, è il monitoraggio continuo della produzione, a differenza di un qualunque ente notificato che può solo fare un monitoraggio randomico annuale o su specifica segnalazione.
Facciamo più di 80 controlli frutto del perfezionamento delle nostre procedure di qualità, tra questi c'è anche il controllo della capacità filtrante. Non esce merce dalla fabbrica senza che sia testata, inoltre a maggior tutela dei clienti abbiamo volontariamente rieffettuato il processo di certificazione delle stesse mascherine presso un secondo ente europeo.

Al di la della certificazione come fate a verificare che il prodotto sia di qualità costante, non difettoso, aderente al prototipo certificato?
Abbiamo una procedura di controllo molto elaborata ed in continuo miglioramento, questa procedura viene eseguita da ispettori nostri in fabbrica e prevede moltissimi controlli. Queste sono alcune immagini dei controlli di routine relativi alla tenuta degli elastici, la resistenza respiratoria e la capacità filtrante eseguiti in fabbrica.

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