NON SPARATE SU GRETA
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- Scritto da Marco Morelli
Che le vitali problematiche dello sconvolgimento climatico planetario in atto abbia come portavoce mondiale una ragazzina svedese di diciasette anni è cosa che entusiasma o irrita con pari intensità. Entusiasma coloro che avvertono il grido di dolore di un pianeta ferito e condividono il passionale impegno di Greta Thurnberg per sensibilizzare i governi del mondo. Irrita invece coloro che identificano il personaggio come un guastatore creato ad hoc da frange anti-capitaliste per subdole finalità non supportate da solide basi scientifiche, o semplicemente un geniale business inventato dai suoi familiari. Accade così che, come spesso accade, ci si divida, e Greta oscilli tra l'essere concepita come una moderna Cassandra (nella mitologia greca la profetessa di sciagure che i Troiani non ascoltarono andando incontro alla loro fine), quindi un buffo burattino da sbeffeggiare, oppure l'essere additata come una timida ma ardente Giovanna d'Arco, votata a radunare le coscienze mondiali in una ribellione contro i danni ambientali causati dal cieco sfruttamento della Terra. Comunque si voglia considerare Greta il problema di fondo esiste, è immenso, impossibile da risolversi in tempi brevi. Un treno in corsa che si può solo progressivamente frenare con collettive misure economico-industriali; e al momento non si saprebbe come. Ciò sta creando il più elementare dei populismi: la divisione del mondo in "buoni" (i molti, di fatto gli abitanti del pianeta, il popolo inteso in questo caso come "umanità") e "cattivi" (i pochi, i capi di governo e gli esponenti dell'establishment finanziario e industriale mondiale). Ciò che potrebbe portare in futuro a prese di posizione socio-politiche dagli esiti tutti da verificare. Secondo la scienza non c'è né urgenza né crisi irrimediabile. Ma la scienza spesso sbaglia, non riuscendo a risolvere problemi ben conosciuti e ben tangibili (molte banali malattie ad esempio), e quindi diffidare delle attuali evanescenti ipotesi e teorie scientifiche legate ai cicli climatici è ampiamente giustificabile. Per risolvere un problema bisogna anzitutto parlarne, e molto. È quello che sta ottenendo con enorme successo Greta. Se non il clima, almeno l'inquinamento ambientale potrebbe subire una svolta. Il che già sarebbe un'enormità. Non snobbiamo o sbeffeggiamo Greta, le generazioni future potrebbero esserle grate.