UNA COMICA AUTO DENUNCIA
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- Scritto da Marco Morelli
A Davos, rinomata località montana Svizzera, da un certo numero di anni si svolge il WEF (World Economic Forum) Forum Economico Mondiale. Questa è un'istituzione che riunisce ogni anno i maggiori dirigenti politici ed economici mondiali, e ha come scopo "il miglioramento dello stato del mondo". I Grandi della terra vengono messi a confronto con giornalisti e accademici, e al termine del meeting vengono stilati dei rapporti di ricerca. Al centro del Forum ci sono ovviamente i temi dell'economia globale ma non solo, si parla anche di governance, sicurezza internazionale, ecologia planetaria e altri argomenti d'attualità. il Forum di Davos insomma è un incontro informale del potere globale, un'occasione in cui il punto centrale non sono solo le conferenze pubbliche, ma anche gli incontri a margine che avvengono rigorosamente in forma privata e a porte chiuse. Nell'edizione 2015, tenutasi lo scorso gennaio, l'intervento della massima personalità italiana, nell'occasione il nostro Ministro del Consiglio Matteo Renzi, è stato introdotto dalla proiezione di un suggestivo video realizzato dal nostro Ministero per lo Sviluppo con l'obiettivo di sfatare alcuni luoghi comuni legati all'italianità. Nel filmato, ben noto oggi al pubblico, la prima inquadratura è dedicata ad un paio di mani impolverate di bianco che il commento sovraimpresso «Pizza Makers?» (traducibile in Produttori di pizza?) lascerebbe presupporre appartenere ad un pizzaiolo, ma che, allargandosi il campo della ripresa, si scopre siano mani impolverate non di farina ma di gesso, impiegato da un architetto per la realizzazione del calco di una futuristica realizzazione ingegneristica, con l'apparizione della scritta «L'Italia è leader mondiale nella realizzazione di infrastrutture: mille in 90 Paesi». In modo simile, sempre con doppia interpretazione di immagini, i video susseguenti si soffermano su altri luoghi comuni nostrani: gli «italiani latin lover?», per evidenziare invece "le loro eccellenze nel settore manifatturiero d'alta gamma"; gli «italiani drogati di feste?», e invece "ricercatori ai primi posti nelle classifiche mondiali"; «italiani gesticolatori?» no, "campioni anche nelle tecnologie avanzate"; «italiani eterni bambini?», no, "partner in progetti aerospaziali"; «italiani fissati col cibo?», e invece "esportatori di 40 miliardi di euro nell'agroalimentare". Il tutto per portare alla conclusione che: «Quest'anno l'Italia mostrerà le sue eccellenze a più di 140 Paesi con l'Expo di Milano». Bene, una promozione veramente piacevole, ben realizzata e graffiante del Made in Italy, che nelle prossime settimane apparirà sugli schermi televisivi di mezzo mondo. Ma c'è un altro messaggio implicito racchiuso in questo video, che suona beffardamente come un autogoal, una clamorosa autodenuncia del mondo politico promotore del video stesso. Chi offusca l'immagine del genio italiano, chi frena e ostacola queste qualità che, nonostante la crisi imperante (in via di soluzione negli altri Stati dell'Unione Europea, ma non da noi), tengono ancora alta l'immagine dell'Italia che produce; chi tergiversa da decenni senza varare le indispensabili riforme? La risposta è semplice ed inequivocabile: una classe politica indegna, mirante esclusivamente a non perdere consensi e a mantenere i propri privilegi.